Quante volte hai sentito parlare di problematiche dell’ATM? Sai di cosa si tratta? Quali sono le strutture interessate?
In questo articolo cercherò di rispondere a queste domande in modo semplice ed esaustivo.
Partiamo dalle strutture interessate. Quando si parla di problemi e dolori all’ATM ci riferiamo all’ARTICOLAZIONE TEMPORO MANDIBOLARE. Questa è un’articolazione bilaterale, situata medialmente al meato acustico esterno ed è composta dalll’osso mandibolare e dall’osso temporale, nello specifico mette i realzione il condilo mandibolare con la fossa glenoidea del temporale. L’ATM è una diartrosi condiloidea doppia, poiché si interpone tra il condilo mandibolare e la cavità glenoidea un disco che crea due cavità distinte che sono considerate come due articolazioni in serie. Per questo motivo si apprezza un compartimento superiore (o temporo-discale) e un compartimento inferiore o condilo-discale.

I movimenti di apertura e chiusura della bocca sono dovuti essenzialmente ai seguenti muscoli:
• Temporale
• Massetere
• Pterigoidei
• Ioidei
• Digastrico
• Muscoli linguali

I disturbi correlati all’articolazione temporo mandibolare vengono chiamati Disordini Temporo Mandibolari (Dtm).
Sono una serie di sintomi correlati all’articolazione temporo mandibolare (ATM), tra i quali i più importanti e frequenti sono:
- Mal di testa;
- Problematiche agli occhi ( dolore agli occhi, fotofobia, ossia eccessiva sensibilità alla luce);
- Problematiche della bocca ( bruxismo, dolore e/o difficoltà a masticare);
- Problematiche a collo e spalle (rigidità o limitazione del movimento, contratture muscolari, intorpidimento alle braccia e/o alle dita delle mani);
- Dolore facciale acuto;
- Problematiche alla mandibola ( blocco e/o rumori dell’articolazione, limitata apertura della bocca, dolore alla mandibola, gonfiore delle guance;
- Problematiche alle orecchie( dolore intorno e/o dentro l’orecchio, vertigini, acufeni).

Inoltre studi scientifici hanno dimostrato che una forte correlazione fra DTM e la Sensibilizzazione Centrale, ossia un’alterazione dell’elaborazione dei segnali afferenti nocicettivi a livello del sistema nervoso centrale (SNC) che porta ad ipersensibilità, cioè ad una risposta dolorosa aumentata.
Parliamo di numeri!!!!
I DTM colpiscono prevalentemente la popolazione femminile con una incidenza di 8/1 rispetto agli uomini. La maggior parte delle pazienti manifestano i primi sintomi in età giovanile, fra i 19 e i 23 anni. Uno studio scientifico del 2014 indica che ogni anno circa il 4% delle ragazze in età compresa trai 19 e i 23 anni sviluppa i primi sintomi di Disordine Temporo Mandibolare. Un altro studio stima che il 12%, circa 8 milioni di persone, della popolazione italiana soffre o ha sofferto di DTM!
Quali sono le strutture interessate da DTM?
Le strutture interessate sono:


Oltre a queste strutture vanno considerati anche i legamenti e i nervi.
Cosa fare quando si soffre di DTM?
Innanzi tutto, è bene dire che, quando si soffre di questo tipo di problemi, è essenziale rivolgersi ad un professionista specializzato nel trattamento di questo tipo di problematiche il prima possibile. Spesso una diagnosi precoce porta ad una risoluzione del problema. Non bisogna mai far passare troppo tempo sperando che il dolore svanisca da solo, potremmo peggiorare la situazione in maniera definitiva. L’ideale sarebbe affidarsi ad un’equipe di specialisti che si occupano del trattamento dei DTM, quali ad esempio il chirurgo maxillo-facciale, lo gnatologo, il fisioterapista, il logopedista. Ognuna di queste figure può appartare il suo contributo nella risoluzione della problematica e difficilmente una sola di queste figure può farlo da sola.
In ambito riabilitativo, è fondamentale fare una valutazione funzionale preliminare.
Personalmente procedo con:
• Osservazione del pz. e delle linee facciali;
• un’attenta anamnesi;
• valutazione secondo la Diagnostic Criteria for TMD, validata scientificamente;
• questionari che il pz compila autonomamente su stress psicologico, dolore e limitazioni funzionali della mandibola;
• misurazioni;
• palpazione atm;
• palpazione muscolare;
• test statico, dinamico, end fell test.
Solo dopo un’attenta valutazione è possibile determinare il percorso terapeutico che si dovrà affrontare insieme al paziente.
La fisioterapia è molto spesso indicata nel trattamento di questo tipo di patologie ed è supportata da molta letteratura scientifica. È possibile trattare le suddette problematiche attraverso delle tecniche di terapia manuale, trattamento dei trigger point, tecniche di pompage, oltre che trattamenti di terapia fisica come la laserterapia che è sostenuta da diversi studi scientifici, così come le correnti antalgiche TENS.
È importante sapere che un trattamento riabilitativo focalizzato solamente al trattamento della zona interessata dal dolore è spesso molto limitante e poco proficuo al fine dei risultati. Pertanto il protocollo che applico per questo tipo di problematiche, e non solo, prevede anche la valutazione e il trattamento di altre strutture attigue e correlate come la muscolatura del collo, lo ioide e la colonna cervicale e la lingua.