Text neck, i danni dello smartphone sulla cervicale

Le ultime stime parlano di una popolazione mondiale che è arrivata a quasi 7 miliardi di individui. Più della metà di questi possiede un cellulare, la maggior parte dei quali sono smartphone, che sono praticamente sempre connessi alla rete internet.

A tal proposito, in una recentissima analisi, il numero di persone che accede quotidianamente a internet nel mondo supera i 4 miliardi.

L’Italia, che conta quasi 60 milioni di abitanti, secondo suddetti studi, annovera 43 milioni di utenti internet, 34 milioni di persone attive sui social media, 49 milioni di utenti mobile, di cui 30 milioni attivi sui social media.
Secondo un’analisi che ha preso in esame 239 paesi, siamo dietro solo a Corea del Sud e Hong Kong, per numero di ore passate con gli smartphone in mano (circa 2 ore al giorno), per non parlare del tempo speso sulla rete internet che arriva a più di 6 ore al giorno.

Tutto questo nel giro di pochissimi anni ha generato un numero sempre maggiore di persone che avvertano disturbi alla zona cervicale, più o meno gravi, anche in età adolescenziale. Questa nuova patologia, denominata TEXT NECK, ha attirato l’attenzione di molti e, a tal proposito, sono stati fatti molti studi scentifici, che parlano delle conseguenze dell’uso, anzi abuso, degli smartphone, pc e tablet.

A tal proposito c’è uno studio molto interessante del 2017, pubblicato sulla rivista Spine Journal, condotto da Cuéllar JM e da Lanman TH, dal titolo “Text neck: an epidemic of the modern era of cell phones?”.

I danni dello smartphone sulla cervicale

Indice:

  1. Cenni di anatomia e biomeccanica della colonna cervicale
  2. Ma cosa intendiamo per TEXT NECK?
  3. Cosa possiamo fare con la fisioterapia?
  4. Cosa fare per prevenire?
  5. Esercizi per cervicalgia da TEXT NECK

Cenni di anatomia e biomeccanica della colonna cervicale

Cliccando sul link, è possibile vedere un video esemplificativo di come è fatta la colonna cervicale.

Questa è composta da una serie di sette vertebre che va dalla base del cranio fino alla prima vertebra dorsale.
Le prime due vertebre hanno una forma e di conseguenza un compito particolari.
La testa è appoggiata sulla prima vertebra (C1), che si chiama atlante, ed ha la funzione di perno, permettendo alla testa di compiere movimenti di flessione e di estensione, come quando si dice di sì. La seconda vertebra (C2), detta asse o epistrofeo, è posizionata sotto l’atlante e ha la funzione di far ruotare la testa. L’epistrofeo ha una sporgenza ossea , denominata dente dell’epistrofeo, che si articola con l’atlante, permettendo alla testa di ruotare a destra e a sinistra , come quando si dice di no. Le cinque vertebre (C3,C4, C5, C6, C7)sottostanti hanno il compito di sorreggere il peso del corpo.

Attorno a queste vertebre ci sono:

Nervi: sono otto paia. Di questi, il 1° esce dal canale vertebrale passando tra l’ atlante e l’ occipite, mentre l’8° percorre il settimo foro intervertebrale, compreso tra la 7a vertebra cervicale e la 1a toracica. Inoltre è importante menzionare il nervo vago, 10° nervo cranico, ma che attraverso le sue ramificazioni decorre attraverso la zona cervicale e quindi spesso implicato in quelle che sono i tipici sintomi collaterali della cervicalgia (nausea, mal di testa, ecc.)
Vasi sanguigni: i più importanti sono l’ arteria carotidea, arteria carotide interna, arteria vertebrale e l’arteria basilare.
Legamenti: legamento crociato dell’atlante, legamento dell’apice del dente e legamenti alari (sono i legamenti dell’articolazione atlo-occipitale); legamenti accessori o di Arnold (sono i legamenti dell’articolazione atlo-epistrofica); legamenti comuni a tutte le vertebre: legamento longitudinale anteriore, legamento longitudinale posteriore, legamento sovraspinoso, legamento nucale, legamenti gialli, legamenti interspinosi, legamenti intertrasversari.
Muscoli: possono essere divisi in muscoli della regione anteriore (muscolo lungo del collo, piccolo retto anteriore, retto laterale del capo e più lateralmente lo sternocleidomastoideo e gli scaleni) e posteriore. Quelli della regione posteriore sono a loro volta suddivisi in profondi (trasversario spinoso o multifido, intertrasversario ed epispinoso; sopra questi troviamo lo splenio, semispinale del capo e del collo, trasversario del collo, angolare della scapola, lungo dorsale) e superficiali (trapezio superiore medio, inferiore).
Dischi intervertebrali: si trovano tra una vertebra e l’altra ed hanno l’importantissima funzione di ammortizzatori per assorbire i traumi che la colonna subisce continuamente.

Ma cosa intendiamo per TEXT NECK?

Questa nuova patologia, che in italiano è conosciuta meglio come SINDROME DA SMARTPHONE, è un insieme di sintomi alla schiena ed al tratto cervicale, causati dall’uso improprio di smartphone e, in misura minore, di tablet e schermi del computer.
A tal proposito, è utile analizzare i dati di un recente studio, che ha fatto molto scalpore nel mondo medico e non solo, condotto dal professor Kenneth Hansraj della New York Spine Surgery and Rehabilitation, riguardante il peso che va a gravare sul tratto cervicale a varie inclinazioni della testa.

I danni dello smartphone sulla cervicale

Secondo questo studio mantenere la testa flessa in avanti crea un carico passivo sulle vertebre cervicali molto importante, che va dai 12 ai 27 chilogrammi :

Ad una inclinazione di 15° si ha un carico pari a 12 kg;
A 30° avremo un carco di 18 kg;
A 45° corrisponde ad un carico di 22kg;
A 60° avremo un carico di 27 kg.
È chiaro che mantenere per troppo tempo il capo inclinato comporta un sovraccarico eccessivo per le strutture muscolo scheletriche del tratto cervicale con conseguenti degenerazioni delle articolazioni e tensione eccessiva dei muscoli cervicali.

Ma vediamo più nello specifico quali sono:

  • Uno dei primi sintomi che si possono riscontrare è una tensione costante e progressiva della muscolatura posteriore del tratto cervicale e poi della zona dorsale, questa tensione, se persiste nel tempo, porta a delle contratture molto dolorose e a volte a vertigini;
  • un’altra conseguenza può essere la verticalizzazione, o peggio ancora, l’inversione della curva fisiologica del tratto cervicale. Questa inversione di curva comporta un “lavoro anomalo” delle faccette articolari con la conseguente progressiva degenerazione delle articolazioni, in altre parole si ha una veloce degenerazione artrosica; è molto comune poi che anche i dischi vertebrali degenerino velocemente, con protusioni ed ernie che creano una sintomatologia radicolare agli arti superiori;
  • il mal di testa, è un altro sintomo molto frequente, dovuto sia all’infiammazione delle faccette articolari delle vertebre, sia alle contratture dei muscoli cervicali, in particolare quelli sub occipitali.

Cosa possiamo fare con la fisioterapia?

Per tutte le problematiche legate al TEXT NECK, la Fisioterapia può essere di aiuto, in fase acuta, attraverso il trattamento dell’infiammazione e del dolore con l’ausilio della terapia fisica in particolare:

Inoltre sono molto utili i trattamenti manuali, nello specifico:

Di fondamentale importanza è l’esercizio terapeutico, guidato da un fisioterapista esperto e qualificato. In questo caso ci sono tantissimi studi che confermano l’utilità di tale pratica:

Cosa fare per prevenire?

Soprattutto per questa nuova piaga che affligge le nuove generazioni di ragazzi, la prevenzione è di fondamentale importanza. Riuscire ad evitare di arrivare alle problematiche sopra descritte fa si che, le persone e in particolar modo non debbano convivere con problematiche anche molto invalidanti. Si consiglia pertanto di:

  • diminuire il più possibile l’uso smoderato dei telefonini (ad esempio spegnerlo durante le ore di scuola e farne un uso parsimonioso durante le ore lavorative);
  • quando si usa lo smartphone, tenere la testa in posizione neutra, oltre che la schiena, nel caso in cui si sia seduti, e alzare le braccia all’altezza del viso, in modo tale che lo sguardo sia orizzontale;
  • in caso di utilizzo dei pc, evitare la flessione della testa, piuttosto è preferibile abbassare lo sguardo;
  • evitare di guardare la tv o, peggio ancora, di stare al telefonino sdraiati sul divano o sul letto con la testa flessa;
  • dormire con un cuscino adatto alla cervicale e alla posizione che si è soliti adottare durante il sonno (chiedere un consiglio al proprio medico o al proprio fisioterapista);
  • eseguire almeno 1-2 volte al giorno dei semplici esercizi di mobilizzazione e scarico della colonna cervicale.

Esercizi per cervicalgia da TEXT NECK

Nel caso in cui i problemi dovessero continuare a persistere il consiglio migliore è quello di rivolgersi al proprio medico di base che saprà indirizzarvi presso lo specialista più adatto, oppure chiedere ulteriori consigli ad un fisioterapista.

Questo articolo è stato tratto da un articolo che ho scritto per FISIOTERAPIA ITALIA, uno dei più importanti network della fisioterapia in Italia.

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Attualmente ricevo i pazienti presso il Dv Clinic a Spezzano Albanese, lo studio fisioterapico Fisiomes a Rende e lo studio fisioterapico Nigro Fisioterapia Avanzata di Cosenza.